Negli ultimi anni il volto del Friuli è notevolmente mutato: le partenze sono state scalzate dagli arrivi, gli emigranti dai rientrati e infine dagli immigrati.
Da serbatoio di manodopera la nostra terra è diventata area di approdo per genti che, come avevano fatto i nostri, cercano altrove prospettive di vita che il proprio Paese non è in grado di offrire.
Per i Friulani le proprie stagioni migratorie sono state confinate nella memoria, il più delle volte individuale, perché sembra che il fenomeno sia stato volutamente rimosso dalla coscienza collettiva.
Vicende migratorie che, alla luce dell'attuale benessere, appaiono estranee e distanti, così come estraneo e distante appare il Friuli cresciuto al di fuori dai confini.
Un Friuli altro che raramente cerca l'omaggio celebrativo, ma, invece, il dialogo con una terra profondamente diversa da quella della memoria, consapevoli di appartenervi solo affettivamente, perché ormai il loro posto è nelle patrie di adozione.
Emigranti, Friulani nel mondo, comunità all'estero e diaspore sono etichette che indicano una sequenza verso una progressiva affermazione, ma denotano al tempo stesso anche un processo di allontanamento dalla patria di origine sempre più forte e marcato.
Etichette che a loro, ai protagonisti, talvolta stanno strette, perchè più variegata e complessa è la percezione di appartenere a un'entità, a un'unica cultura.
Spesso le identità si sovrastano, non cancellandosi, ma creando una specie di amalgama dove le parti sono talmente intrecciate che separarle sarebbe come snaturare il tutto.
La resa dei conti presenta un bilancio indubbiamente positivo non solo perché friulani e discendenti fanno parte a pieno titolo dalle società dove hanno piantato nuove radici, ma anche perché possono contare su più culture, su più lingue, su più orizzonti.
Di questa ricchezza hanno fatto tesoro e altrettanto potrebbe fare il Friuli, premesso che con le sue diaspore intenda avviare un rapporto paritario.
Anche le numerose culture di cui sono portatori gli immigrati rappresentano per il Friuli una possibilità di crescita, di confronto.
Rileggere fallimenti e successi nella nostra emigrazione potrebbe aiutare a capire anche questo Friuli altro, diverso dallo stereotipo e che progressivamente diventerà anch'esso pienamente Friuli.